Un arcobaleno di aforismi
Da qualche mese i pensieri, grazie a Twitter, dopo essermi passati per la testa, atterranno sullo schermo del computer sotto forma di riflessioni condensate in 140 caratteri. Lo scorso maggio ne avevo raccolti e pubblicati alcuni nel post “Pensieri a colori” che ha riscosso l’apprezzamento di numerosi lettori così gentili da farmelo sapere. Da allora se ne sono accumulati altri che, di nuovo, vorrei condividere con chi segue Leultime20.it. Tanti tweet, spesso spontanei, altri guidati da un hashtag (i temi predefiniti contrassegnati da un #), brevi considerazioni sui fatti della vita, un intero arcobaleno di idee che ho cercato di tradurre in parole, senza pretese di offrire verità assolute o di dare lezioni. Aforismi che si possono condividere oppure no, ma che aiutano a pensare.
Il grido di rabbia è un fuoco d’artificio nella notte. Brucia e si dimentica. Le offese a bassa voce trafiggono l’anima.
Il desiderio di successo è comprensibile, il sogno della celebrità tollerabile, la smania di potere insopportabile.
“Non si può fare”. “C’è sempre un modo”. Crederci è il primo passo. Il resto è sudore.
“Non ne posso più, mi scoppia il cuore”. “Meglio, vuol dire che sei vivo.” Le cose non hanno quasi mai una sola faccia.
Un amico che ti confida un segreto mette nelle tue mani il suo cuore. Se lo dici anche a una sola persona, lo vedrai sanguinare.
Ci sono mattine in cui sentiamo che essere vivi e abbracciare i nostri figli è un dono della sorte. Non sprechiamolo. #Brindisi #terremoto
“Questo sì, questo no. Ora non ne ho voglia…”. I capricci lasciamoli fare ai bambini. Agli adulti bastano le bizze della vita.
Chiedere scusa quando si sbaglia è buona regola. Se sei costretto a farlo spesso, forse dovresti provare a sbagliare di meno.
Puoi anche sussurrarle ma se le tue parole sono macigni schiacceranno la persona a cui le hai rivolte.
Se sentiamo il bisogno di una #giornatamondialedelLei siamo proprio messi male. Il rispetto non è cosa di seconda o terza persona singolare.
La vita degli altri è degli altri. Non pretendere che vivano la tua.
Molti bambini hanno gli armadi stracolmi di giochi e nemmeno un libro sul comodino. Per avere domani adulti migliori regaliamo libri oggi.
Sì, però…” Iniziano tutte così le scuse. Un “però” in meno spesso è un’opportunità in più.
Fermare il tempo non si può. Provare a viverlo meglio sì. Le paure di oggi sono i rimpianti di domani.
Puoi chiamare quadrato un triangolo, ma continuerà ad avere tre lati. Riconoscere la realtà aiuta ad affrontarla meglio.
Al Tg un anziano sfollato dice: “Qui è tutto crepato. Meno noi”. La forza dell’ottimismo.
“È troppo per te”. Te lo hanno ripetuto così tante volte che hai finito per crederci. Così muoiono i talenti prima di nascere.
Invochiamo il cambiamento. Degli altri, della società. Poi se ci propongono di cambiare pettinatura rispondiamo di no.
Rancori, silenzi, gelosie. Se nelle case c’è la guerra, non pretendiamo che nel mondo ci sia pace. A odiare s’impara.
Se una cosa ti è piaciuta, dillo. Un complimento che resta nella testa può fare a pezzi i sogni altrui.
“Se fossi, se avessi”. Quanta energia sprechiamo per immaginare ciò che non è. “Io sono, io ho”. I piedi per terra vanno lontano.
C’è sempre qualcosa per cui vale la pena svegliarsi domani.
Coltivare l’orticello va bene, ma se ogni tanto guardi oltre la siepe puoi scoprire panorami inaspettati.
Illudere con le bugie è più crudele che deludere con la verità.
Conoscersi non è un obbligo. Rispettarsi sì.
Ovviamente il “PATRIZIAZAMPINO” nella selezione dei twitt c’è e si sente…
E io dico:” meno male ! Mi piace così ! ”
😀
Più che di selezione in questo caso si tratta di creazione. Non mi sarei mai permessa di trascrivere aforismi altrui senza citarne la fonte. In ogni caso sono felice che ti piacciano. Grazie.