“Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” di Luis Sepúlveda
Ha il fascino delle terre lontane, il suono misterioso delle parole perdute e la potenza dei sentimenti profondi, la nuova favola dello scrittore Luis Sepúlveda, Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, in libreria per Guanda.
La vicenda è ambientata nel Sud del Cile, paese natio di Sepúlveda, dove da bambino lo scrittore ascoltava dai nonni le storie degli indios Mapuche. Nella regione di Auracanía o Wallmapu, un cane lupo e un bambino mapuche crescono insieme, si amano e si rispettano fino a quando gente avida e malvagia non li dividerà con la violenza.
La vita dura a cui i nuovi padroni costringono il povero animale non riuscirà tuttavia a spezzare il legame d’amore che lo unisce al bambino. Per anni il ricordo dei bei tempi andati aiuterà il cane a superare la fame e la sofferenza dei giorni alla catena, finché il destino non metterà sulla sua strada un misterioso fuggiasco a cui sarà obbligato a dare la caccia. E dal quel giorno niente sarà più lo stesso.
Ancora una volta Luis Sepúlveda utilizza un animale per trasmettere valori che dovrebbero essere umani, ma che nel mondo attuale restano spesso sepolti sotto uno strato d’egoismo e indifferenza. Il linguaggio, semplice ma suggestivo, e il frequente ricorso a parole in lingua mapuche (con un utile e interessante glossario al termine del libro), rendono la lettura amena, oltre che avvicente.
Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà è una favola morale adatta a grandi e bambini, un dono perfetto da mettere sotto l’albero per chi ancora crede che a Natale si possano donare belle parole. Un racconto che si legge in fretta, come tutte le storie di Sepúlveda, ma che poi resta dentro, come un piccolo seme da cui, si spera, possa nascere il frutto della lealtà.