La vita, nonostante tutto

CIMG4801-300x224Dopo una settimana di lavoro ti svegli un sabato mattina di primavera e pensi che quel giorno lo dedicherai alla famiglia, al riposo, agli amici, allo sport, alle letture. La parola d’ordine sarà rigenerarsi.

Mentre fai colazione dai un’occhiata veloce al tuo Iphone, scorri le mail e i messaggi, poi entri in Twitter. E la marmellata di ciliegie che hai appena spalmato sulla tua fetta di pane imburrato cambia sapore, diventa amara, immangiabile. I messaggi di centinaia di sconosciuti ti informano che a Brindisi è esplosa una bomba davanti a una scuola e una ragazzina ha perso la vita, mentre diversi suoi compagni sono gravemente feriti. Lo stomaco si chiude, riponi le stoviglie nel lavello e non puoi fare a meno di ricordare quando eri tu ad avere sedici anni, e salivi le scale del liceo con lo zaino sulle spalle e i pensieri confusi dell’adolescenza. Melissa, scopri presto il nome della vittima, non ha avuto il tempo di diventare grande e allora corri nella camera dei tuoi bambini e li abbracci, mentre loro, con gli occhi ancora pieni di sonno, ti guardano stupiti per quelle inattese coccole mattutine.

Il giorno passa e tu vivi ma senza sorriso.

Dormi e il risveglio è di nuovo funesto. La terra  ha tremato nel tuo Paese e, nella notte, le case sono crollate sulla testa di persone che non vedranno più il cielo. Accendi la Tv e vedi la gente per strada che piange, la paura nelle mani tremanti, il dolore negli occhi. Ti spaventi anche tu. Fuori dalla finestra, nella città dove vivi, a migliaia di chilometri dalla disgrazia, il cielo è nero come i tuoi pensieri. Un tuono e poi la pioggia che comincia a scrosciare. Corri al telefono, non puoi aspettare di più. Componi il numero di tua nonna che vive a pochi chilometri dall’epicentro del sisma. Risponde. Ti calmi. Lei ti racconta del letto che saltava come un trampolino elastico, dei libri caduti dagli scaffali, dei lampadari che non smettevano più di dondolare. Tanto spavento, ma nessun danno. Ti senti egoista, ma ti rincuora sapere che i tuoi cari hanno avuto fortuna.

Il fine settimana è segnato dalle tragedie e allora pensi di scrivere un articolo triste, vorresti sfogare i pensieri più cupi mettendo nero su bianco parole cattive contro chi ha attentato alla vita, contro la natura che prima ci genera e poi ci percuote, contro l’amoralità di chi ti governa, contro tutto ciò che è ingiusto e fa male.

Invece, mentre le dita sfiorano la tastiera, sullo schermo bianco compaiono poche parole, venute chissà da dove, chissà perché: amo la vita, nonostante tutto, anche se so che è una strega maliarda che m’incanta con le sue lusinghe e poi mi strizza il cuore e mi lascia senza sangue a piangere i dolori del mondo.

Amo questa vita, perché non ne ho un’altra.

Amo la vita perché c’è chi ha scritto versi come questi:

Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre la mar.

Antonio Machado

1 Comment

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    Anita Giugno 06, 2012

    ..Patri hai messo come sempre il tuo cuore nero su bianco…e tutto e’ vero come te…garzie..un abbraccio anche a te . Anita

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