“La signora delle acque” di Silvia Messa. Quando il fantasy è poesia
Difficile per me raccontare di questo romanzo senza parlare della sua autrice, Silvia Messa. Una cara amica prima di tutto, una professionista e soprattutto donna di grande cultura. Sebbene io sia sempre restia a recensire opere di persone a me vicine, in questo caso il piacere di presentare questo libro supera il timore di apparire parziale. La signora delle acque è davvero un bel romanzo e resta tale anche se non si ama il genere fantasy, come nel mio caso.
Giornalista, Silvia Messa, scrive da sempre per vocazione e la sua penna è di quelle che incidono solchi nell’anima. Chi ha avuto modo di leggere le sue poesie, ancora inedite, non può non riconoscerne il talento e l’unicità. Ma, si sa, la poesia di questi tempi è cosa di pochi appassionati e non gode del favore delle case editrici.
La signora delle acque, romanzo, che ho avuto la fortuna di leggere in prima stesura diversi anni fa, ha invece trovato quest’anno un editore, GoWare, che ha saputo coglierne il valore per mandarlo alle stampe in un’edizione accurata e graficamente piacevole.
La signora delle acque, un fantasy poetico e suggestivo
La signora delle acque è un fantasy medievale che unisce storia e magia, passioni e mistero, un’avventura affascinante in cui ogni parola è stata cesellata con sapienza e i personaggi resi a dovere grazie a un talento innato per la narrazione.
La scrittura di Silvia Messa è poetica e mai banale, le storie che si snodano tra le mura del castello di Collelungo, opera perfetta dell’architetto Godola, provengono da un mondo onirico popolato di cavalieri, contesse e ninfe, che si introducono con naturalezza nei pensieri del lettore di ogni età.
In poche parole: La signora delle acque è una chicca per intenditori.