“Il richiamo dell’angelo” di Guillaume Musso
Ci sono libri che non avresti mai pensato di leggere, ma che ti capitano tra le mani grazie a un regalo inatteso quanto vincolante. Mi è accaduto con Il richiamo dell’angelo di Guillaume Musso (Sperling & Kupfer), scrittore francese noto per i suoi bestseller, che fino a oggi non aveva mai attirato la mia attenzione. Mia figlia, intraprendente decenne e accanita lettrice, qualche mese fa di ritorno da una gita scolastica, si è presentata con questo romanzo ben impacchettato: “Mamma, non sapevo che cosa regalarti, così sono andata sul sicuro e ti ho comprato questo libro. Spero che ti piaccia”. Commossa, ho piazzato il regalo sul comodino e ho deciso che l’avrei letto durante le vacanze estive.
Uscito in Italia nel 2012 Il richiamo dell’angelo è una bella e avvincente storia da ombrellone, una di quelle vicende che nasce come una commedia e prosegue come un thriller, pagine che si lasciano leggere con facilità grazie a una trama ingegnosa e personaggi ben costruiti.
Protagonisti de Il richiamo dell’angelo sono Jonathan e Madelaine, due destini che si incrociano per caso in un bar dell’aeroporto di New York quando, dopo uno scontro fortuito, i due si scambiano i cellulari senza rendersene conto. Madeleine, proprietaria di un negozio di fiori, vive a Parigi, mentre Jonathan, chef stellato caduto in disgrazia, risiede a san Francisco. Entrambi si renderanno conto dell’errore soltanto una volta giunti nelle rispettive città.
A causa di questo scambio entrambi i protagonisti si troveranno a curiosare nel telefono dell’altro, scoprendo eventi che cambieranno per sempre la loro esistenza.
Il richiamo dell’angelo diverte e appassiona con leggerezza perché Musso, con la sua fitta trama di eventi, riesce a rendere credibili coincidenze e fatti estremamente improbabili.
“Mamma ti è piaciuto? Ho scelto bene?” mi ha chiesto la mia bambina appena mi ha visto girare l’ultima pagina del libro che aveva scelto per me.
“Sì, è un bel giallo, piccola. Me lo sono proprio goduta!”.
Mi figlia con il suo regalo mi ha ricordato che leggere non è soltanto letteratura e premi Nobel, ma anche intrattenimento e svago. E con Il richiamo dell’angelo mi sono proprio divertita.