“I colori dopo il bianco” di Nicola Lecca
A quattro anni dall’uscita del suo ultimo romanzo, La piramide del caffè, il bravo scrittore Nicola Lecca torna in libreria per Mondadori con I colori dopo il bianco, un libro la cui grande forza sta nella semplicità. Una semplicità che richiede talento e che, si intuisce, è il frutto di un grande lavoro di pulizia, non solo del linguaggio, ma anche della struttura narrativa nel suo insieme.
Lo stesso Lecca ha più volte dichiarato di considerarsi un artigiano della parola e quest’ultimo romanzo non fa che confermare la sua abilità nel rendere lineare, attraverso la ricerca minuziosa della parola perfetta, ciò che di per sé può essere molto confuso. Stati d’animo, pensieri, dolori, dubbi, tutto appare nitido nella mente del lettore, che non fatica a far suo il “sentire” dei personaggi che si muovono sulle pagine di Nicola Lecca. Personaggi psicologicamente complessi che l’autore rende accessibili, quasi “nudi” all’occhio di chi li segue pagina dopo pagina.
Marsiglia, regina de I colori dopo il bianco
I colori dopo il bianco racconta la storia di Silke, giovane rampolla di una ricca e rigida famiglia di Innsbruck, che decide di lasciare la sua ovattata realtà per trasferirsi a Marsiglia, città dai mille colori e odori, vera protagonista del romanzo.
Nella città francese Silke, che ha lasciato la sua lussuosa dimora per motivi inconfessabili che non smettono di tormentarla, si trova a fare i conti con persone e stili di vita lontanissimi da quelli a cui è abituata.
Nel caleidoscopio di razze che caratterizza le strade di Marsiglia, ogni nuovo incontro rappresenta per Silke una scoperta che la affascina e la turba allo stesso tempo:
“Incantata, Silke ammira la dignità del mendicante, che si mostra con naturalezza perché a Marsiglia la povertà è ovunque, come lo zucchero nelle torte.”
Attraverso questa esperienza la giovane protagonista intraprenderà un cammino di crescita e di maturazione che la condurrà a fare scelte inaspettate e a prendere in mano il proprio destino senza che siano altri a guidare i suoi passi.
Amicizia, amore, comprensione e rispetto della diversità sono i valori che Nicola Lecca dissemina in tutte le pagine de il suo I colori dopo il bianco, costruendo, come già era accaduto con La piramide del caffè, una favola moderna e godibile, che lascia al lettore il buon sapore dei sogni possibili. Una cosa non da poco in un’epoca in cui domina il grigio.