A chi vuoi bene. Lisa Gardner

A chi vuoi bene. Lisa Gardner

Dicembre 2013

Patrizia&Giuditta 2VociX1Libro è una rubrica che nasce dall’incontro di due persone distanti per formazione ed esperienze di vita, ma unite da una grande passione per i libri e la letteratura. Due donne, Giuditta e io, che si sono conosciute leggendo l’una il blog dell’altra senza essersi mai incontrate di persona (ma intenzionate a farlo presto), due “sentire” spesso discordanti ma sempre rispettosi e aperti al confronto. Da questa complicità è nata, tra un tweet e l’altro, l’idea della rubrica. Un luogo in cui confrontarsi su un libro diverso ogni mese in modo divertente e scanzonato, senza il rigore di una recensione, ma con l’attenzione ai dettagli. Una sorta di gioco (liberamente tratto dalle famose interviste della trasmissione “Le Iene”) che vi permetterà di conoscere nuovi romanzi e sorridere un po’.

L’ospite di questo mese non poteva essere più adatto alle rigide giornate invernali. A chi vuoi bene, dell’americana Lisa Gardner, pubblicato da Marcos y Marcos (traduzione di Daniele Petruccioli), è un thriller mozzafiato da leggere accoccolati su un divano con una coperta calda e viveri di supporto, perché con le sue 459 pagine, dalle quali si fatica a staccarsi, promette ore di emozionante lettura.

A chi vuoi bene

Unknown

Lisa Gardner

Marcos y Marcos

foto_patrizia Patrizia   twitter: @patrizialadaga giuditta Giuditta  twitter: @tempoxme_libri     www.libri.tempoxme.it
1. Dai un voto alla copertina e spiegala
Voto: 7. Belli il colore e i pupazzi di neve, ma troppo spensierati e allegri per una storia tanto torbida. Voto: 9. Le copertine fanno di Marcos y Marcos una delle mie case editrici preferite. Riconoscibili senza essere ripetitive. Ottima carta, piacere per il tatto e non solo per la vista. Resistenti, che denotano l’attenzione e la cura per il proprio prodotto. Originali con semplicità e senza ammiccamenti. Bellissimi colori, decisi e allegri. Questa non si differenzia dalle altre e al momento non ho trovato neanche una copertina della casa editrice che avesse derogato a uno solo dei requisiti che ho elencati.
2. L’incipit è…
Filosofico. Il libro comincia con la frase che gli dà il titolo, “A chi vuoi bene?”. Il tempo di porsi mentalmente la domanda e la storia si fa subito drammatica. Il lettore viene condotto sulla scena di un crimine di cui ancora non conosce autori e vittime, ma ne avverte l’enormità.

A chi vuoi bene?

Una domanda a cui si dovrebbe saper rispondere. Racchiude una vita, definisce il futuro, governa quasi ogni ora del giorno. Semplice, diretta, definita.

Sembra un inizio dolce e romantico, e invece …


3. Due aggettivi per la trama
Avvincente e rigorosa. Appassionante e formidabile.
4. Due aggettivi per lo stile
Cinematografico e tecnico. Lucido e accurato, grazie anche alla traduzione di Daniele Petruccioli
5. La frase più bella
I dialoghi rappresentano la struttura portante del romanzo e ce ne sono diversi significativi. Ma è l’incipit che scelgo per la verità che custodisce.

A chi vuoi bene?

Una domanda a cui si dovrebbe saper rispondere. Racchiude una vita, definisce il futuro, governa quasi ogni ora del giorno. Semplice, diretta, definitiva.

Nel mio ricordo in forma di sogno Sophie aveva cinque anni, i capelli raccolti in un codino che spuntava da sotto il casco, mentre sfrecciava sulla bici rosa con le rotelle bianche nel parco vicino casa. Io e Brian la seguiamo mano nella mano. Lui sembra tranquillo, rilassato. È una bella giornata, a Boston c’è il sole, le foglie sono color rame, la vita è bella.

La naturalezza e il rimpianto. L’amore e la fiducia. Travolti e sconvolti.

 

6. La frase più brutta
Le ispezioni di routine all’ingresso in carcere. Un pugno nello stomaco.

Mi hanno riportata giù per il corridoio, in un’altra stanza, dove mi hanno tolto i vestiti e ho dovuto accucciarmi nuda mentre una secondina mi puntava una lunetta in ogni orifizio.

Gliel’ho piantata nella coscia. Ha urlato. Gliel’ho rigirata dentro.

Tante le scene di violenza nel libro, che fanno rabbrividire per la descrizione sottile e minuta. Non è mai giustificata e mai giusta. Credo che sia uno dei temi più ricchi del romanzo.

7. Il personaggio più riuscito
Di un thriller ogni parola rischia di rivelare dettagli, perciò mi limiterò a indicare le due donne poliziotto,Tessa Leoni e D.D. Warren, come miei personaggi preferiti. Il perché dovrete scoprirlo da soli. Non ve lo posso svelare, altrimenti potreste capire. Nel romanzo l’elemento più felice è proprio l’ambiguità tra buoni e cattivi, per poi arrivare a scoprire che c’è un lato buono e uno cattivo in ciascuno.
8. Il personaggio meno azzeccato
Brian, il marito defunto di Tessa Leoni. Il motivo? Come sopra… Tutti i personaggi hanno una loro perfetta coerenza. Scelgo quello più antipatico. Il fratello d Juliana, l’amica del cuore di Tessa. Ma anche in questo caso non vi dico perché. Andate a scoprirlo!
9 La fine è…
Intuibile, ma sempre da brivido. Piana e normalizzante. Tipicamente americana e hollywoodiana.
10. A chi lo consiglieresti?
A tutti, con precauzione per i deboli di cuore. Colpi di scena, intrighi, doppiezze, violenza, amore. Ci sono tanti temi e tutti ben trattatati in questo romanzo che tiene il lettore sulla corda dalla prima all’ultima pagina. Un thriller da applauso. A chi vuoi bene è un thriller ben strutturato, su temi psicologici intrecciati con accuratezza alla vicenda. Una lettura che ti prende e ti trascina in un baratro, per poi risalire la china. Consigliato a tutti quelli che amano i thriller, sapienti e meditati e che si appassionano alle figure seriali, perché ameranno D.D.Warren. Il consiglio vero è di leggere i ringraziamenti. Rivelano tante curiosità!

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