Come fossi solo di Marco Magini

Come fossi solo di Marco Magini

Unknown

Un libro duro. Anzi, durissimo. Pagine che sono tornate nel sonno per popolarlo di  incubi.

Il romanzo di Marco Magini, Come fossi solo, finalista Premio Calvino e pubblicato da Giunti, che lo candiderà al Premio Strega, è un secchio d’acqua gelata sul cuore per chi, come molti di noi, sente parlare di guerra in Tv e poi cambia canale, immerso in una vita che non può concepire l’orrore.

Sapevo che si trattava di una storia di drammatica, sapevo che avrei affrontato la crudeltà della strage di Srebrenica, ma non immaginavo che sarei stata obbligata a scivolare sulle righe con gli occhi pieni di lacrime, per non soffrire troppo, per smettere di tremare insieme agli otto mila civili, uomini, anziani e adolescenti imberbi, crudelmente giustiziati dai plotoni di esecuzione serbi tra il 12 e il 16 luglio del 1995. C’è tanta violenza, fisica e psicologica in Come fossi solo, tanta morte, tanto dolore, c’è tutta l’assurdità di un mondo che non impara mai dalle lezioni del passato.

Ho dovuto resistere alla tentazione di chiudere il libro e se ce l’ho fatta è perché Come fossi solo merita la notorietà che sta ottenendo.

Marco Magini, nato ad Arezzo nel 1985, era solo un bambino all’epoca dei fatti che narra nel romanzo, ma la sua ricostruzione ha la potenza di una testimonianza reale. Con un linguaggio essenziale ed efficace, scuote la coscienza del lettore, obbligandolo a porsi domande dolorose.

Tre le voci narranti che si alternano tra un capitolo e l’altro: il magistrato spagnolo Romeo Gonzáles del Tribunale penale internazionale, il soldato olandese Dirk, appartenente ai caschi blu dell’ONU di stanza a Srebrenica e infine il vero protagonista della storia, Dražen Erdemović, volontario presto pentito dell’esercito serbo, unico ad aver confessato di aver partecipato alla pulizia etnica.

E intorno alla figura di questo giovane militare, con una moglie e una neonata a casa ad attenderlo, che ruota la vicenda. Giudicarlo colpevole o innocente, sebbene reo confesso? Che cosa avremmo fatto noi, obbligati a scegliere tra la nostra morte e quella di decine di persone messe in fila davanti al nostro fucile, con i superiori che ci intimano di sparare?

Come fossi solo è una storia che non può lasciare indifferenti, un ottimo esordio, un libro da leggere. Meglio, però, se lontano dall’ora dei sogni.

  •  Titolo: Come fossi solo
  • Autore: Marco Magini
  • Editore: Giunti
  • Pagine:  224
  • Prezzo: 11,90€
  • Voto: 8

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