Otto marzo. Le donne danno i numeri
Ogni anno in questo giorno intriso di simboli e rivendicazioni si discute di pari opportunità, conciliazione, lotta alle discriminazioni e alla violenza di genere.
Ogni anno ci auguriamo che sia l’ultimo in cui siamo costretti a parlarne e ripetiamo che la festa della donna è tutti i giorni. Ma è una grandissima bugia.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo una cultura che non si cambia a colpi di mimose, né di proclami. I numeri sono davanti agli occhi di tutti.
C’è di mezzo l’educazione. Quell’insieme di regole che tutti dovremmo apprendere a partire dal primo vagito fino all’età adulta. Quell’insieme di dettami comportamentali che dovrebbe fare del nostro pianeta un luogo di civile convivenza, basato sui valori del rispetto e dell’uguaglianza.
Principi basilari che dovrebbero essere scontati in ogni famiglia e rinforzati sui banchi di scuola. Dovrebbero, appunto.
Per ora sono ancora solo parole. I numeri, invece, sono fatti. E altri fatti serviranno per farli cambiare.
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Fonti: Commissione Europea, Pubblications Office