Il telefono senza fili. Marco Malvaldi. La recensione a “2Voci”

Il telefono senza fili. Marco Malvaldi. La recensione a “2Voci”

 

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Novembre 2014 

Il libro sotto i riflettori questo mese è un giallo di un autore italiano molto amato dal pubblico (e da Giuditta). Marco Malvaldi negli ultimi anni si è imposto nella classifiche di vendita italiane come scrittore di gialli raffinati e allo stesso tempo divertenti. Il telefono senza fili (Sellerio) conferma la capacità dell’autore di intrattenere il lettore con una trama complessa e con uno stile che rivela tutta la sua “toscanità”. Una storia che si legge rapidamente, che intriga e fa sorridere. Niente di meglio per qualche ora di lettura non troppo impegnativa.

Patrizia&Giuditta 2VociX1Libro è una rubrica che nasce dall’incontro di due persone distanti per formazione ed esperienze di vita, ma unite da una grande passione per i libri e la letteratura. Due donne, Giuditta e io, che si sono conosciute leggendo l’una il blog dell’altra senza essersi mai incontrate di persona (ma intenzionate a farlo quanto prima), due “sentire” spesso discordanti ma sempre rispettosi e aperti al confronto. Da questa complicità è nata, tra un tweet e l’altro, l’idea della rubrica. Un luogo in cui confrontarsi su un libro diverso ogni mese in modo divertente e scanzonato, senza il rigore di una recensione, ma con l’attenzione ai dettagli. Una sorta di gioco (liberamente tratto dalle famose interviste della trasmissione “Le Iene”) che vi permetterà di conoscere nuovi romanzi e sorridere un po’.

Il telefono senza fili

Marco Malvaldi

4620-3

Sellerio

foto_patrizia Patrizia   twitter: @patrizialadaga giuditta Giuditta  twitter: @tempoxme_libri     www.libri.tempoxme.it
1. Dai un voto alla copertina e spiegalo
Voto: 7. Non me ne vogliano gli illustratori di Sellerio, che di solito ricevono i miei elogi, ma questa volta l’immagine scelta per l’intrigante storia di Malvaldi non mi sembra all’altezza. È simpatica, nulla più. Voto: 9. Divertente e simpatica. Le copertine Sellerio hanno sempre quel tocco di grazia e di eleganza che rendono la casa editrice unica, riconoscibile, amata.

2. L’incipit è…

 Una divertentissima parodia degli incipit più classici:

“Sembrava un tranquillo giorno di mezza estate come tutti gli altri a Pineta.”

Non si può spiegare la fine ironia, il gustoso umorismo, il pastoso piacere degli incipit di Marco Malvaldi. Non si può, bisogna leggere e rileggere, sorridere e applaudire.

3. Due aggettivi per la trama

Ingegnosa e sofisticata. Sempre più raffinate le trame di Malvaldi e acute.

4. Due aggettivi per lo stile

Brillante e irriverente. Piacevole e curato.

5. La frase più bella

La bellezza della prosa di Malvaldi non si basa sulla poesia delle parole, ma sull’acutezza dei concetti. Sono diverse le frasi che mi sono piaciute, ne scelgo una che rivela la raffinatezza del pensiero dietro alle battute dialettali che caratterizzano i romanzi dell’autore.

“Per riuscire a far parlare una persona reticente, non c’è niente di meglio che fingersi competenti sul suo stesso terreno e cominciare a sparare boiate colossali: la voglia di correggere l’errore e di ristabilire la verità è troppo più forte della volontà di mantenere un basso profilo”.

 

Come posso scegliere? No, non ci riesco. Allora vi propongo i ringraziamenti, che nel caso di questo romanzo svelano anche una direzione di scrittura:

Infine, grazie a Samantha, sia per avermi aiutato a dipanare la storia (che stavolta non è tutta sua, diciamo metà e metà) che per aver sopportato due settimane di vacanza con il marito che si era portato dietro il computer. E soprattutto per aver letto, riletto, corretto, commentato e filtrato con la sua usuale, e paurosa, consapevolezza e competezza. Per colpa sua, ormai, Marco Malvaldi sta diventando quasi uno pseudonimo.

Marco Malvaldi si apprezza anche per questi extra, oltre che per le sue pagine colorite e piene di vita, di arguzia e di spirito.

6. La frase più brutta

Frasi davvero brutte non ne ho trovate, a parte una battuta sui giornalisti che dignitosamente incasso:

– Lei se ne intende di giornalismo?

– No, mi dispiace. Io per vivere lavoro.

A irritarmi davvero, invece, è stato l’unico momento in cui Malvaldi si rivolge direttamente al lettore. Cosa che, per gusto personale, nei romanzi non amo per niente.

“…come Cleofa nella Cena in Emmaus del Caravaggio. Se non l’avete mai vista, mi dispiace per voi: forse sarebbe il caso cominciaste a farvi una cultura invece di perdere tempo coi gialli.”

Beh, non una frase. Un termine, una parola, molto toscana ma che a me stona: ciucciatina. Che ci posso fare? Non mi piace.

7. Il personaggio più riuscito

Sarà scontato perché è una presenza fissa dei gialli di Malvaldi, ma io amo Massimo, il titolare del BarLume. Intelligente, rude ma sensibile, paziente e generoso, innamorato ma spaventato dall’amore. Più che servire aperitivi dovrebbe girare un film di 007.

La felicità di Marco Malvaldi è nei personaggi. Non solo quelli ricorrenti che si amano alla follia, ma anche quelli specifici di ogni romanzo. Come saluto di benvenuto scelgo la commissaria Alice!

8. Il personaggio meno azzeccato

Alice, la commissaria. Fin dalla prima apparizione non ci siamo piaciute. Ha tutte le qualità, è bella, sagace e ironica, ma i modi, oddio, i modi sono urticanti! E raccoglie la schiuma del cappuccino col dito all’interno della tazza. La classica goccia… Nessuno, proprio nessuno. Potrei indicare qualche antipatico grossolano spavaldo menefreghista, ma poi Patrizia mi accusa che inserisco come “non azzeccato” personaggi che non ispirano la mia simpatia e la domanda richiede altro!

9 La fine è…

Piacevole perché conduce il lettore passo a passo verso la soluzione dell’intricatissimo giallo. Godibile e appetitosa. Il nostro Massimo ha forse trovato la donna giusta per lui (e noi appassionati fan gliela auguriamo!) e anche Tiziana ha stampigliato in viso un radioso sorriso. Per la soluzione del giallo, da appassionata del genere, per un autore di cui sono ammirata e di cui ho letto tutti i romanzi, mi capita a volte per consuetudine con la penna dell’autore, di scoprire assassino o movente, con Malvaldi invece mai. Riesce sempre a sviarmi e ad averla vinta lui.

10. A chi lo consiglieresti?

A chi ama il giallo all’italiana, familiare e godereccio, ironico, intelligente e ben costruito. Malvaldi è un personaggio quando parla e quando scrive. Leggerlo (come ascoltarlo) significa evadere restando con i piedi ben piantati nella realtà della provincia italiana. Un libro per tutti, senza dubbio. A tutti. Per una pausa briosa dagli affanni della vita!

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