I baci di una notte. Antonella Boralevi
Quando mi è stato proposto di leggere il romanzo I baci di una notte di Antonella Boralevi, giornalista e conduttrice Tv, pubblicato da Rizzoli, prima di accettare ci ho pensato un po’ su.
Dopo aver recensito l’ultimo sforzo letterario di Daria Bignardi, altro noto volto televisivo di cui si parla come possibile candidata al premio Strega 2013, mi domandavo se fosse il caso di dare ancora spazio a un personaggio del piccolo schermo a scapito di qualche autore meno noto.
Dopo aver letto la sinossi del romanzo, tuttavia, mi sono convinta ad affrontare la lettura perché la curiosità ha preso il sopravvento. La quarta di copertina recita così:
Santina dalla vita non ha avuto niente, ma si aspetta tutto. Sigieri ha avuto tutto e non si aspetta niente. Hanno vent’anni. La neve copre il rifugio, gli alberi e le piste che cominciano a svuotarsi, lasciando solo qualche avventuriero a tagliare quel bianco imperfetto che scolora nella notte. Sigieri è bello, annoiato, destinato a luminosi destini nella finanza londinese e ha un buco nel cuore. Santina tutta questa neve non l’ha mai vista, il lusso di Cortina la stordisce. Ha lasciato la Sicilia, la grande fabbrica chiusa, il suo mondo umile, con una fiducia spietata nel futuro. Ma stasera si dice che forse è davvero arrivato il suo momento, stasera vuole aggrapparsi alla felicità. Ha solo il tempo di una notte per decidere se fidarsi del destino. Due esistenze destinate a non incrociarsi mai si toccano in una baita lontana da tutto, la notte di Capodanno. Un gruppo di ragazzi irraggiungibili e, a un tavolo di fortuna, accanto al gabinetto, due ragazze semplici, capitate lì per sbaglio. Cosa sei disposta a rischiare per essere felice? Tutto, si risponde Santina. E noi con lei. Fino al doppio, sorprendente, finale.
Di Antonella Boralevi non avevo mai letto nulla ma ero preparata a un romanzo d’amore in grande stile, che avrebbe riempito di parole appassionate il mio San Valentino. I baci di una notte è stato più di questo. È stato vedere due mondi che portano lo stesso nome, Italia, ma non sanno nulla l’uno dell’altro e nulla hanno in comune. Santina e Sigieri, i due giovani ed esuberanti protagonisti del romanzo, sono il prodotto di esistenze vissute su pianeti diversi dove persino la lingua che dovrebbero avere in comune, li allontana.
Se lei non si sbriga, se non trova subito qualcosa di meraviglioso da dire, lui si alzerà e se ne andrà. Sarà finito tutto. Si mangia le labbra, come ha visto fare alle ragazze che splendono. E poi scatta in piedi, “Giarruzzo Santina” dice con la voce chele trema.
Boralevi descrive in modo minuzioso e credibile l’ingenuità dei modi, delle parole e dei pensieri di Santina, una ragazza piena di voglia di vivere ma priva degli strumenti per riconoscere e difendersi dal cinismo e dalla cattiveria altrui. Santina, che del mondo conosce gli ambienti della parrocchia e poco più, scambia per amore un atto sessuale violento e quando osserva le disinibite ragazze di “buona famiglia” si domanda:
Come sarà essere uguale a loro?
Nel breve tempo di una festa di Capodanno in un rifugio sperduto tra le montagne, Santina intravede la possibilità di una vita diversa e si aggrappa a questo pensiero con tutte le sue forze, travestendolo da grande amore.
Altrettanto ben riuscita è la figura di Sigieri che dalla vita ha ricevuto in dono la bellezza e ogni possibile agio economico ma non l’affetto dei genitori. Un’infanzia, quella del ricco rampollo di nobile famiglia, che viene appena accennata ma è sufficiente per comprendere le origini della sua impassibile noncuranza nei confronti dei sentimenti altrui. C’è da chiedersi se la frattura sociale in Italia sia davvero ancora così marcata, ad ogni modo, ai fini della storia, l’esagerato cinismo del gruppo di ragazzi benestanti infastidisce ma non stona.
Il romanzo di Antonella Boralevi utilizza un linguaggio fresco, scorrevole e coinvolgente, qualche volta un po’ ridondante (molteplici sono gli aggettivi ripetuti come veloce veloce, ferme ferme etc…) ma sempre capace di trascinare il lettore nelle vite dei protagonisti. Solo verso il finale cede alla tentazione (e non se ne sentiva il bisogno) della moda del momento – 50 sfumature di Grigio docet – il sesso, raccontato con profusione di dettagli e abbondanza di lacci, cinture, graffi e sado-voyeurismo, ma si riprende nel finale, che si sdoppia, lasciando nel cuore ferito del lettore il seme della redenzione. Un buon leggere. D’evasione, s’intende.
- Titolo: I baci di una notte
- Autore: Antonella Boralevi
- Editore: Rizzoli
- Prezzo: 16€
- Voto: 7 1/2
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