Art Basel Miami Beach: l’arte brilla al sole.
Quello dell’arte è un mondo per iniziati, spesso precluso a chi non ha molto denaro e competenza, ma quando i protagonisti di questo universo iridescente decidono di mostrarsi tutti insieme, ne esce uno spettacolo imperdibile anche per il meno informato dei profani.
È imperdibile è stata l’undicesima edizione di Art Basel Miami Beach, una delle più importanti fiere d’arte moderna e contemporanea del mondo, che ogni anno, in dicembre, ha luogo nella latinissima e soleggiata città della Florida.
Nata nel 1970 a Basilea, in Svizzera, dove in giugno si svolge la versione estiva (e da maggio 2013 un’edizione della fiera verrà organizzata anche a Hong Kong) la manifestazione, che quest’anno si è tenuta dal 6 al 9 di dicembre, ha raggiunto numeri record con la presenza di oltre 250 gallerie d’arte di ogni parte del mondo, che hanno esposto le opere di più di duemila artisti. Per partecipare all’evento le gallerie competono tra loro e l’attesa di uno spazio può durare anni.
A lungo considerata fiera “hippy” ed eccessivamente latina, Art Basel Miami Beach nelle ultime edizioni ha conquistato autorevolezza, pubblico qualificato e giri d’affari importanti. Oggi esserci è fondamentale, perché è qui che i collezionisti più facoltosi vengono a spendere cifre da vertigine, spesso consacrando con le loro scelte il prestigio degli artisti per i quali il palcoscenico dell’Art Basel è garanzia di visibilità. Ma non tutti gli acquirenti hanno le stesse credenziali e, come mi spiega un collezionista navigato, le gallerie sono molto attente nello scegliere i clienti. Un’opera d’arte nelle mani di qualcuno che in futuro potrebbe essere costretto a svenderla per necessità economiche è sinonimo di distruzione della carriera di un artista emergente.
Passeggiare per i padiglioni espositivi della Fiera è un’esperienza unica. Migliaia di persone con i look più svariati si aggirano per gli stand ammirando le opere esposte e soltanto un cicerone esperto può garantire al profano la comprensione dei molteplici linguaggi espressivi che convivono all’interno della manifestazione.
Nel mio breve soggiorno ho conosciuto “insospettabili” collezionisti con patrimoni in opere d’arte superiori ai 20 milioni di dollari, persone che sanno spiegarti ogni dettaglio di un quadro, una scultura, una fotografia. E fartene innamorare.
Ma Art Basel Miami non è soltanto una fiera d’arte. È un uragano che investe tutta la città. Per quattro giorni le location più alla moda di South Beach vengono prese d’assalto da una folla di galleristi, collezionisti, artisti e personaggi del jet set internazionale, ansiosi di farsi fotografare tra i padiglioni espositivi del Miami Beach Convention Center o nelle decine di eventi e feste che fanno vibrare la città a tutte le ore del giorno e della notte.
Essere a Miami nei giorni dell’Art Basel significa prenotare hotel e ristoranti settimane prima e magari ritrovarsi a cenare, come è capitato a me, accanto a Paris Hilton con fidanzato e famiglia al seguito, al Mr Chow, rinomato ristorante all’interno del lussuoso hotel W, oppure passeggiare per Ocean Drive e incrociare qualche celebrità intenta a rilasciare interviste ai microfoni di una Tv.
La visita all’Art Basel Miami Beach è un’esperienza sensoriale che lascia tracce diverse in ciascuno, perché ogni occhio è attirato da forme, colori, spigoli o profondità differenti. Quello che segue è solo un minuscolo campionario di opere che mi ha incuriosito, ma un’occhiata al catalogo online della fiera soddisferà i più curiosi.
William Kentridge, The invention of Africa nº9. Marian Goodman Gallery (New York). C’è chi parla di questo artista sudafricano come del Picasso del futuro.
Kiki Smith. Blue Moon III, The Pace Gallery, New York.
Kohei Nawa. PixCell Red deer. Yanaka Taito-Ku Tokio. Vista da vicino quest’enorme renna di cristalli è veramente impressionante!
Marc Quinn, The Eye of History, (Atlantic Perspective) Inverted Reversal, 2012. Galleria Thaddaesus Ropac (Parigi, Salisburgo).
Chris Martin. Glitter Jazz. 2012 Mitchell Innes & Nash New York
Marc Quinn. Life breathes the Breath (In). 2012. Galleria Thaddaesus Ropac (Parigi, Salisburgo).