La festa del libro e della rosa

La festa del libro e della rosa

Quando si vive in un altro paese, una delle cose che s’impara in fretta sono le tradizioni popolari amate dalla gente. Questo non significa che sia facile interiorizzarle e sentirle proprie, ma in genere non si può fare a meno di guardarle con simpatia.

In Catalonia ce n’è una che pare avere origini antichissime, probabilmente legate a leggende del XV secolo e che oggi è considerata tra le feste più importanti dell’anno. Parlo di Sant Jordi, che cade il 23 aprile, ed è un giorno paragonabile al nostro San Valentino (qui poco celebrato rispetto all’Italia), anche se la sua portata è molto più vasta poiché non riguarda soltanto le coppie innamorate.

A rendere unica questa giornata è il tradizionale scambio di doni: una rosa e un libro. Pur restando un giorno lavorativo, fin dal mattino presto le strade delle città catalane si riempiono di bancarelle di libri e di ambulanti carichi di cestini di rose. La gente, soprattutto le donne, nella pausa pranzo o dopo il lavoro affolla le vie del centro in cerca del libro più adatto da regalare al compagno, ma anche all’amico o al collega. I soli uomini in strada senza una rosa sono quasi sempre i turisti. Si calcola che in un solo giorno si vendano ogni anno circa 6 milioni di rose e pare che quest’anno la più gettonata sarà una nuova creazione con i colori del Barça.

A Barcellona, il comune organizza una gran quantità di iniziative per incentivare la partecipazione cittadina alla giornata e promuovere la vendita di rose, ma soprattutto di libri.

Per gli editori è sicuramente una giornata campale, capace di generare in poche ore il tra il 7% e il 10% del fatturato annuo e quest’anno, visto il clima di austerità dovuto alla crisi, el Gremio de libreros (l’associazione dei librai) si augura che la giornata sia in grado di rompere la tendenza negativa degli ultimi mesi che ha visto le vendite di libri calare tra il 11 e il 20%. Superficialmente può apparire una pura operazione di marketing, ma Sant Jordi ha connotazioni molto più profonde poiché Jordi è anche il patrono della Catalogna e sono innumerevoli i maschi locali che portano il suo nome.

La gente, specialmente quella che ama leggere, comincia a parlarne settimane prima in attesa di conoscere le novità che verranno presentate quel giorno. Anche gli scrittori si aspettano molto da Sant Jordi. Molti di loro, a volte anche stranieri, si rendono disponibili in punti diversi della città, sia nelle librerie che presso chioschi appositamente montati dalle case editrici, per firmare le copie dei loro libri. La maggior parte di loro pubblica un calendario con gli orari delle presenze già giorni prima della manifestazione in modo che il pubblico sappia dove trovarli e, negli anni passati, non sono mancati i casi di scrittori che hanno scalato le classifiche nazionali dopo essere stati consacrati come i più venduti durante la giornata del libro e della rosa.

La giornata rifulge di atti culturali, mostre fotografiche, sconti per spettacoli teatrali, concorsi di poesia o di narrativa per grandi e bambini, mentre le rose colorano di allegria la città. L’entusiasmo è palpabile e, oltre ai banchi di libri e di rose, i mercatini si arricchiscono di prodotti alimentari e oggetti d’artigianato, ed è davvero semplice e piacevole lasciarsi coinvolgere.

In Catalonia, secondo “il barometro della comunicazione e della cultura” condotto della Cambre del Libre, nel 2011 il 60,6% della popolazione ha letto al meno un libro all’anno, contro il 49% degli italiani e una media europea del 71% (sollevata da paesi come Germania e Regno Unito). Va da sé che giornate come questa fanno bene al portafogli, di questi tempi specialmente vuoto, degli imprenditori, piccoli o grandi che siano. Per favorire l’iniziativa privata, in genere, i comuni catalani concedono di esporre gratuitamente un banchetto con le proprie rose a chiunque ne faccia richiesta previa con poche formalità.

Due parole sulla leggenda che genera questa giornata di festa. Sebbene le origini siano controverse, pare che la teoria più accreditata nasca dalla figura di un terribile drago che causava disgrazie alla popolazione di Montblanc (capoluogo della zona di Conca de Barberá). Per placare la sua ira si decise di sacrificare una persona il cui nome sarebbe stato estratto a sorte. Quando però toccò alla figlia del Re, la leggenda narra che un prode cavaliere di nome Jorge (Jordi o Giorgio in italiano) si lanciò in suo soccorso e, dopo una cruenta lotta, sconfisse il drago dal cui sangue sbocciarono per magia delle rose rosse che punteggiarono tutta la valle.

La festa del libro si è unita alle celebrazioni di Sant Jordi soltanto nel 1926, quando un libraio valenziano ne propose l’istituzione, prima in ottobre e quindi il 23 di aprile, data di morte di illustri scrittori come Cervantes e Shakespeare. Dal 1996 questa data è stata dichiarata dall’Unesco “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”. Perché non approfittarne e andare a comprarsi un libro anche in Italia?

Buon Sant Jordi a tutti. E se per caso siete di passaggio a Barcellona vi segnalo alcuni degli appuntamenti con gli scrittori spagnoli e italiani più noti che presenzieranno alla festa.

Carlos Ruiz Zafón, (El prisionero del cielo)

  • H.11-14: Carpa Passeig de Gràcia/Gran Via

Susana Tamaro, (Per sempre)

  • 17-18: Abacus (Plaza Catalunya)
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18-19: El Corte Inglés (Plaza Catalunya)
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19-20: FNAC (Triangle)

Clara Sánchez, (Entra en mi vida)

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11-12: Maite (Via Agusta, 62)
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12-13: La Casa del Llibre (Rambla Catalunya, 37)
  • 
13-14: El Corte Inglés (Plaza Catalunya)
  • 
17-18: El Corte Inglés (Diagonal)
18-19: Laie (Pedrera)
  • 
19-20: La Central (Parada Rambla Catalunya/Mallorca)

Federico Moccia, (Esta noche dime que me quieres)

  • 11-12: El Corte Inglés (Portal de l’Àngel)1
  • 2-13: Abacus (Plaza Catalunya)
  • 13-14: Abacus (Plaza Catalunya)
  • 17-20: Carpa Passeig de Gràcia/Gran ViaAndrea Molesini, (Entre enemigos)
  • 12-13: La Central (Parada Rambla Catalunya/Mallorca)

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