La mia odissea verso l’esordio. 4ª puntata
(segue da: “La mia odissea verso l’esordio” 1ª puntata, 2ªpuntata e 3ª puntata)
Il primo agosto del 2011 sono sdraiata sulla sabbia bianca di una caletta del Sud della Corsica. I miei figli entrano ed escono dall’acqua cristallina, nella mia mente c’è posto solo per il blu del cielo e del mare. In tarda mattinata cerco il telefono nella borsa per sapere che ore sono e noto che mi sono arrivate alcune email. Immagino si tratti di qualche newsletter, ma per scrupolo controllo. Resto di sasso quando vedo che una delle email viene dalla casa editrice.
Ci sono trenta gradi eppure io sudo freddo sotto l’ombrellone. Mio marito non è con me in quel momento e io mi sento sento ridicola. Ho paura di leggere uno stupido messaggio! È la prima volta che ricevo una sua email senza averla sollecitata.
Tra gli schiamazzi dei bambini prendo coraggio e premo il tasto di lettura. Alla seconda riga comincio a emozionarmi, alla quarta ho voglia di alzarmi e inscenare un balletto tipo quello dei calciatori dopo un goal.
La editor mi comunica che ha terminato di rileggere il manoscritto e che la nuova versione è le è piaciuta. Un dettaglio mi mette di buon umore: la mia interlocutrice per la prima volta mi da del tu. Ecco cosa mi scrive.
Cara Patrizia,
eccomi finalmente!
Questa settimana sono riuscita a rileggere il manoscritto e, benché il mio giudizio non significhi ancora “nulla”, posso dirle (dirti? Possiamo anche darci del tu, no?) che la storia è molto migliorata e il modo in cui l’hai approfondita mi piace. A settembre proverò a far fare al romanzo una seconda lettura per avere un altro parere (in casa editrice ci vogliono comunque più pareri perché un manoscritto venga pubblicato), ma ci tenevo a dirti cosa ne pensavo personalmente.
Ti auguro una serena estate e ti mando un abbraccio, XXX”.
Mi alzo di scatto, poso il telefono e corro verso i bambini. Mi tuffo con loro tra le onde, salto, rido, mi immergo, rido di nuovo. Sono felice. Non vedo l’ora di dirlo a Daniele. Ma dirgli cosa? Mi calmo un momento e ci penso. Belle parole, ma la meta è ancora lontana.
In breve riacquisto fiducia. È un piccolo passo, ma è pur sempre un passo in avanti.
In settembre le cose prendono una bella piega. Durante un breve soggiorno a Milano fisso un incontro con l’editor. Mi dà appuntamento all’una sotto il suo ufficio. Io mi presento convinta di poterle rubare solo dieci minuti, il tempo di un aperitivo, invece lei mi propone di andare a pranzo insieme. Accetto volentieri.
La sento amica anche se non la conosco per niente. L’ho vista soltanto una volta due anni prima e nei nostri scambi epistolari raramente abbiamo parlato di questioni personali. Eppure c’è feeling. Chiacchieriamo fitto per oltre un’ora. Mi parla del romanzo, dice che per portarlo alla pubblicazione deve preparare una scheda e poi presentarlo al suo capo, una donna. Sarà lei a prendere la decisione finale. Come sempre non si sbilancia più di tanto ma mi fa i complimenti e mi lascia intendere che ci sono ottime possibilità.
Sento la sua stima. Con tante belle parole il mio ego ha un sussulto. Credevo di averlo ucciso molto tempo prima e invece scopro che era “solo” agonizzante.
Poco più tardi me ne vado camminando su una nuvola e con in mano un libro appena uscito nella collana che mi “toccherebbe” se il mio romanzo venisse pubblicato. Vorrei che fosse il mio.
Torno a Barcellona e mi rimetto in attesa. Ormai scrivo di nuovo senza sosta. Articoli, racconti e un nuovo romanzo, una storia vera, una vicenda che ho vissuto da vicino e che mi chiede di essere raccontata a tutti costi. Anche l’idea di questo blog prende corpo in quel momento. È una rinascita.
A Natale mi faccio viva in casa editrice con un’email, sperando di avere qualche novità. Mi dicono che la scheda è preparata, ma il romanzo non è ancora stato presentato.
Il 23 di gennaio di quest’anno, sollecitata da una mia email, ricevo questa risposta:
Scusa il ritardo ma davvero non so da che parte girarmi in questi giorni…
L’anno è iniziato peggio di come è finito e temo che una risposta debba ancora farsi attendere…
Sai, abbiamo pubblicato adesso un libro che è stato in sospeso per oltre due anni e anche se sembra assurdo purtroppo succede anche questo nel mondo dell’editoria. Ma ribadisco che cercherò di fare il possibile per farglielo leggere e incrociamo le dita!
Intanto ti mando un abbraccio e ti tengo aggiornata!
Buona giornata, XXX
Immaginare il mio umore in quel momento non è difficile, il continuo rimandare mi snerva. Riesco ad attendere fino a marzo anche grazie al lavoro di preparazione del blog che inauguro alla fine di febbraio. Colgo l’occasione della nascita del sito per bussare nuovamente alla porta della mia, si spera, futura editor e chiederle notizie. La risposta, se per un lato mi lusinga, dall’altro mi lascia di nuovo con l’amaro in bocca.
Cara Patrizia,
sto abbastanza bene grazie e spero anche tu.
Ho il tuo manoscritto davanti agli occhi e ti penso spesso, ma non ho ancora novità! Io spero che questo periodo finisca presto, sono davvero esausta!
Il blog l’ho visto con calma e (…) e avevo visto l’odissea… notando la tua elegante discrezione di cui ti ringrazio molto. Trovo il blog davvero bello, complimenti.
Insomma, mi porto a casa il contentino con gli apprezzamenti sul blog e sulle mie recensioni, ma sono ancora in alto mare. La sensazione è quella di un maratoneta che, esausto, si sente prossimo a tagliare il traguardo, ma continua a vedere la meta spostarsi qualche metro più in là. Cerco di prenderla sportivamente, il lavoro non mi manca e le giornate volano, ma di tanto in tanto l’idea del mio libro in perenne attesa di essere aperto e giudicato, fa capolino tra i miei pensieri.
Il 6 aprile, poco prima di partire per un breve soggiorno in Italia in occasione della Pasqua scrivo una nuova mail. Questa volta con il cuore in mano.
Cara XXXX,
(…) devo purtroppo tornare ad affrontare con te lo spinoso tema del mio romanzo.
Si compiono in questi giorni i due anni dall’invio della nuova versione, so che le condizioni del mercato editoriale sono quelle che sono, ma è venuto il momento di capire cosa fare per concludere (possibilmente in modo felice) la mia odissea.
Come ben sai, da quando il libro è nelle tue mani mi sono ben guardata dal proporlo ad altri editori, oggi tuttavia sono qui a domandarti come procedere. Grazie al blog, a Twitter e ai miei sforzi per riallacciare i contatti col mondo editoriale italiano, alcune case editrici hanno mostrato interesse nel leggere il manoscritto. Io tergiverso perché è mio desiderio concludere felicemente con te, ma allo stesso tempo non vorrei perdere opportunità che non tornano.
Ti chiedo lumi perché a questo punto non so davvero cosa pensare. Tu dici di avere il romanzo sempre davanti a te, ma io non ho idea se tra settembre e oggi tu ne abbia parlato con chi di dovere, se sei a tua volta in attesa di risposte o se semplicemente possono passare altri mesi prima che il libro venga preso in considerazione da chi deve deciderne il destino nella vostra casa editrice.
Ti prego di non prendere queste mie righe come una sorta di ultimatum perché non lo sono, né potrebbero esserlo per ovvie ragioni, sono solo la richiesta di una persona che si è sempre comportata in modo corretto e vorrebbe continuare a farlo.
Ti chiedo solo di darmi un tempo limite entro il quale io possa ragionevolmente attendere una risposta, in modo da sapermi regolare nel rapporto con gli altri editori. Scusa la mia franchezza, ma immagino tu possa comprendere il mio stato d’animo.
In attesa di una tua mail ti faccio i miei migliori auguri per una Pasqua serena.
Un forte abbraccio.
Patrizia
La risposta arriva qualche giorno dopo e, finalmente, mi trasmette sensazioni positive.
Cara Patrizia,
scusami per il ritardo, ma ieri ero proprio di corsa. (…)
Venendo a noi, non scusarti, anzi. Apprezzo la franchezza e la correttezza. Io al tuo posto forse sarei diventata matta.Mi rendo perfettamente conto della situazione e se altri editori ti hanno chiesto di leggerlo è più che legittimo che tu mi faccia questa domanda.
In realtà ce l’ha in lettura una mia collega che cura la parte dei romanzi femminili e delle storie d’amore per la nostra casa editrice. Lei lo sta già leggendo e le sta piacendo. Stamattina le ho parlato e, facendo una possibile previsione sui tempi, mi ha detto che entro l’estate (quindi due-tre mesi) prendiamo una decisione.
So che ti avevo parlato della collana xxxx, ma la mia responsabile sta attraversando un momento un po’ difficile e temevo che il tuo libro giacesse ancora sulla mia scrivania non so fino a quando, così ho preso una decisione e ho “cambiato” interlocutore! Con molta franchezza ti dico che resta sempre la difficoltà di proporre un esordiente in casa editrice, ma il fatto che le sta piacendo (cosa di cui sono felice anch’io naturalmente) è già un buon segno, saresti a due letture positive. La situazione al momento è questa. Naturalmente mi farebbe piacere se tu aspettassi una nostra decisione prima di muoverti con altri, ma non posso nemmeno sostituirmi a te.
Sentiti libera di agire come credi, e se decidessi di mandarlo in lettura ad altri editori, fammelo sapere e aggiornami su eventuali interessi concreti in modo da potere eventualmente concorrere per pubblicarti noi.
Sono contenta che il tuo blog dia soddisfazioni, te lo meriti!
Un abbraccio e una serena Pasqua a te. XXXX
Dopo queste parole attendo l’estate con serenità. La trasparenza è stata la scelta migliore. Come sempre nella vita, in fondo.
Qualcuno mi ha chiesto come riesca a raccontare di me su queste pagine. Mi domandano come possa mettere a nudo i miei timori e le mie passioni. Perché dovrei vergognarmene? Ho risposto. Scrivere è sempre un modo per esorcizzare paure e sentimenti che portiamo con noi. Io, dopo tanti anni di silenzio, avevo bisogno di condividere.
La quarta puntata termina qui e mi auguro di non doverne scrivere molte altre prima del finale. Che vorrei fosse un lieto fine, di quelli che mi piacciono tanto.
E se così non fosse, ricomincerò da capo.
I sogni non hanno data di scadenza.
È vero ! Non hanno scadenza è questo il bello … Vivendo si lavora per realizzarli ,e come un cerchio questo ci fa vivere meglio !
Cara Patrizia,
Posso discretamente dati un consiglio? Se altre cade editrici hanno mostrato interesse verso il tuo romanzo, magari grazie proprio alla solarità che emana il tuo profilo twitter, facci un pensiero e proponilo. Per quel poco che sto imparando a conoscere di te, comprendo la tua lealtà, onestà, serietà verso l’editore che se ne è interessato per primo, ma se non hai firmato niente di vincolante e loro tergiversano palleggiandoloselo da un editor all’altro… È vero che è difficile proporre un esordiente, che la pubblicazione ha anche tempi tecnici notevoli, ma se la prima lettura è stata positiva e il libro interessa… ci sta la programmazione che include diverse fasi e può richiedere tempo, ma il grosso dovrebbe essere fatto; oramai un riscontro definitivo dovrebbero concedertelo.
Comunque non mollare, perchè le premesse ci sono e mi paiono ottime. Anche se è superfluo che te lo dico, hai tanta grinta che se per caso ti avanza, me ne presti un pochino? 🙂
Grazie mille per i tuoi consigli e il tuo incoraggiamento. Sì è vero, non c’è nulla di scritto, ma con la persona che ha in mano il romanzo si è instaurato un rapporto di stima e rispetto che vorrei conservare e, dato che mi è stato chiesto esplicitamente di attendere fino all’estate, credo che di poter concedere ancora questo mese prima di attivare altri canali. Se al termine di questo periodo la situazione fosse immutata mi sentirò in diritto di proporre il manoscritto ad altre case editrici, come giustamente tu suggerisci. Spero di poterti aggiornare presto con buone notizie. E se così non sarà… bisognerà tirar fuori di nuovo la grinta! :-))