Un anno senza Giorgio Faletti. Il libro postumo: “La piuma”

Un anno senza Giorgio Faletti. Il libro postumo: “La piuma”

Il 4 luglio del 2014 gli italiani apprendevano la notizia della scomparsa di Giorgio Faletti, artista eclettico, amato dal pubblico televisivo e da una folta schiera di lettori che aveva apprezzato i suoi romanzi.

Dopo aver appreso della morte prematura dell’attore e scrittore astigiano, che avevo avuto il piacere di conoscere e incontrare in più occasioni (la mia intervista), avevo sentito il bisogno di dedicargli qualche parola di omaggio. Un post scritto con il cuore (lo trovate qui) in memoria di un uomo che si era guadagnato la mia stima grazie alla sua gentilezza e a una capacità di ascolto disinteressata che non capita spesso di trovare nel prossimo, specie quando si tratta di un personaggio conosciuto.

In questi giorni, Asti, la città natale di Giorgio Faletti, ospiterà due eventi in memoria dell’artista.

Il primo, che prende il via sabato 4 luglio, è lo spettacolo “L’ultimo giorno di sole” con testi e musiche scritte dallo stesso Faletti (che nei piani originali avrebbe dovuto dirigere lo show) e l’interpretazione dell’attrice Chiara Buratti, diretta in scena da Fausto Brizzi.

C_4_articolo_2111257_upiImageppIl secondo è il Premio Giorgio Faletti che nella serata di domenica 5 luglio, in Piazza Cattedrale, premierà cinque esordienti che si sono distinti nel cinema, nella letteratura, nella musica, nella comicità e nello sport, tutti ambiti nei quali l’artista scomparso un anno fa si era distinto.

E poi c’è La piuma Il libro postumo di Giorgio Faletti che la moglie Roberta Bellesini Faletti, l’agente Piergiorgio Nicolazzini e l’editore Baldini & Castoldi hanno mandato in libreria la scorsa primavera. Una favola che ho letto con la curiosità di un bambino che scopre un giocattolo di cui ignorava l’esistenza.

La piuma probabilmente non è l’opera migliore di Faletti. Almeno non per me, che ancora più dei suoi famosi thriller avevo apprezzato il romanzo Tre atti e due tempi, pubblicato nel 2011 da Einaudi, una storia sincera e molto umana, che mi aveva convinto del talento dello scrittore.

La piuma, dicevo, non è forse il libro più riuscito di Faletti, ma è una lezione di sensibilità che vale la pena di godersi dalla prima all’ultima riga:

L’aria si fa leggera ed arriva volando una piuma ma bianca da dire che c’era e non c’era da sembrare una falce di luna.
L’aria si fa leggera quando ancor più leggera è la piuma e mentre nel cielo non sembra sia vera rende vera ogni cosa e nessuna.

La piuma, le cui pagine sono state illustrate da Paolo Fresu, grande amico di Faletti, è stata definita una favola morale e senza dubbio lo è perché racconta l’umanità del suo autore, che fino all’ultimo ha posato il suo sguardo attento sulle meschinità del mondo e le ha raccontate con grande delicatezza, quella di una piuma che volteggia nell’aria, inafferrabile, capricciosa e soprattutto libera, come mi auguro sia oggi lo spirito dell’artista.

Grazie Giorgio, ancora una volta.


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